martedì 18 ottobre 2011

Il luogo comune - parte 1 (saggio divulgativo noioso anzichenò)

Esiste un luogo comune per tutto. Per l'amore, per i soldi, per la salute, per il lavoro, per le città in cui viviamo e per il cibo che mangiamo, per i nostri mezzi di trasporto e quelli di comunicazione. Non è una sorpresa quindi vedere la mia lavagna dei luoghi comuni, appesa come un trofeo sul muro dell'ufficio, riempirsi volta per volta di frasi stuzzicanti, opinioni sbagliate ma universalmente condivise, conversazioni vomitevolmente formali nate nei peggiori ascensori di Caracas e semplici deliri di persone vecchie e meno vecchie prese da nostalgia ed invidia allo stesso tempo. Proprio di nostalgia si parla quando si tira fuori il brillante periodo "Era meglio una volta, senza tutti questi telefoni cellulari!". Dunque prendiamo la nostra vita e setacciamola tra i forellini di questa frase fatta, vedendo cosa esce fuori da questo filtraggio. Useremo come modelli i personaggi di una canzone di Elio e le Storie Tese, ovvero Cino, Dino, Gino, Lino, Mino, Nino, Pino, Rino e Tino.

Gino esce dall'ufficio in un pomeriggio uggioso di venerdì, e si reca in palestra. Una volta arrivato però, il proprietario gli comunica che per quella sera tutte le attrezzature sono inutilizzabili perchè si è rotta una tubatura dell'acqua e la palestra è allagata. Quale migliore occasione per organizzare una serata last minute con gli amici? Allora Gino percorre altri 600 metri a piedi e raggiunge la prima cabina telefonica. Sono le 19, perciò dovrà fare almeno 3-4 telefonate ed affidarsi al passaparola degli amici, sperando che nove ragazzi con il nome così simile si capiscano. Fruga nella tasca e trova una sola moneta, al che si trova costretto ad andare al bar più vicino (500 metri), prendere un caffè volante e cambiare una banconota. Al lordo dei semafori pedonali torna alla cabina telefonica alle 19:20, ed ormai nessuno dei suoi amici è più in ufficio. Gino chiama dunque a casa di Tino dove risponde la madre dicendo che è ancora per strada. Telefona quindi al numero di Lino, ma sembra che non ci sia nessuno. Prova infine con Dino che gli risponde, si dice d'accordo con la serata e si dilunga per qualche minuto in chiacchere, impegnandosi infine di rintracciare Lino e Tino. E' il  turno di Cino, che sfortunatamente si trova sotto la doccia: sua sorella invita Gino a richiamare più tardi. Senza perdersi d'animo, riesce a rintracciare Mino, che abitando vicino a Nino e Pino si offre di avvisarli andando a bussare alla loro porta. Forte di questo, Gino richiama Lino ma non trova ancora nessuno, poi chiama ancora Tino che però si è attardato, ed è ancora la madre a rispondere. Cino è uscito dalla doccia ma il telefono suona occupato, perchè la sorella è una gran chiaccherona ed ha tante amiche a cui confidare segreti importantissimi come la ricetta delle lasagne di sua nonna. Nel frattempo sono le 20, inizia a fare buio pesto, i negozi chiudono e Gino deve tornare a casa per cena. Arrivato lì, trova sua madre al telefono con la zia australiana, e dopo averle immaginate mentre si arricciano i bigodini allo stesso modo ma in senso opposto, cerca di darsi da fare per velocizzare le operazioni della cena. Alle 20:40 la cena è finalmente in tavola, e dopo una ventina di minuti Gino è di nuovo operativo. Chiama Lino, che finalmente è tornato a casa ma nel frattempo ha già telefonato a Cino (in un raro momento di defaillance della sorella) dicendogli che due colleghe gli hanno proposto una serata frizzante per la quale era richiesta la presenza di un altro amico. Cino però non ha ancora deciso, perciò Gino lo chiama ma trova ancora occupato. Nel frattempo Mino cerca di rintracciare Gino che però non può rispondere perchè è al telefono con Tino, tornato tardi a casa e bisognoso di essere convinto in tutti i modi ad uscire. Mino ha trovato in casa Nino ma non Pino, che sta cercando anche lui di chiamare Lino perchè ha sentito che Cino è più propenso alla proposta di Gino alla quale parteciperanno sicuramente Dino e forse Rino, che nessuno in questo caos si è ricordato di contattare.

Sono le 23. Nella grande città tutto tace.

Cino è stato portato in questura dopo aver scagliato una sedia contro sua sorella, provocandole un forte spavento e una ferita lacero contusa alla cornetta del telefono.
Dino fuma nervosamente alla finestra la terza sigaretta a catena. Non è riuscito a parlare con Gino, nè con Lino, nè con Tino, rassegnandosi a rimanere in casa.
Gino ha preso l'auto ed è uscito senza meta per le strade della città. La mattina dopo non è potuto rientrare a casa perchè l'effetto combinato delle telefonate in Australia e della sua malsana idea di uscire con gli amici hanno convinto la compagnia telefonica ad isolare la sua casa, e sua madre non l'ha presa bene.
Lino, non riuscendo a capire come muoversi, è arrivato tardi all'appuntamento con le colleghe. Ha passato la serata in compagnia di un Kleenex.
Mino ha litigato con Pino perchè non gli ha aperto la porta e non ha risposto al telefono.
Nino ha litigato con Mino, che non gli ha fatto più sapere nulla.
Pino, disilluso, è entrato nel club degli scacchi del suo quartiere. Gli altri non lo vedranno per mesi.
Rino è a casa e piange disperato, perchè si aspettava che qualcuno lo chiamasse per uscire.
Tino si è addormentato mentre Gino cercava di spiegarli "chi esce e chi non esce stasera".

Ora, non è che si stia meglio con il cellulare. Però.

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